LUI: MARIO
Franca Nuti

Vorrei essere un critico illuminato, sapere tutto dell’arte per esprimere adeguatamente quello che le mani di Rossello ci hanno dato.
Perché Rossello ha avuto la meravigliosa, invidiabile qualità d’essere: pittore, scultore, ceramista, poeta, amico, padre, marito, attento osservatore al lavoro degli altri con umiltà e grandezza.
Profondamente legato agli artisti del suo tempo per i quali si prodigava e per i quali aveva un costante, profondo rispetto. Ricordo, ad Albisola, sede della sua nascita artistica, e dove Gian Carlo ed io lo abbiamo incontrato negli anni Cinquanta legandoci a lui con profonda amicizia, ricordo la devozione e la stima che lui aveva per Agenore Fabbri.
Oltre al lavoro che svolgeva con enorme passione nei momenti di pausa dedicava il suo tempo alla vita in tutte le sue sfaccettature, senza tregua, con un ritmo invidiabile, sempre sorridente.
In occasione di quell’autentico e geniale Un chilometro distrada tra Albisola e Savona, lo ricordo felice del suo eccezionale lavoro. Dico che, al di là del valore dei suoi mitici uccelli, dei suoi cieli, dei suoi alberi, dei suoi fiori svettanti verso I’azzurro, dei suoi consigli di amministrazione e dei suoi uomini robot, c’era la sua anima la sua umanità semplice e complicata, il suo senso critico sull’evoluzione del mondo e nello stesso tempo la consapevolezza che quello che sta accadendo inesorabilmente muterà ogni cosa. C’era il sorriso, la fede inalienabile della “necessità” dell’arte. Credo “un grande”. E il tempo, a volte così lento, capirà chi era ed è Mario Rossello e lo compenserà per il suo riserbo, il suo infaticabile lavoro di ricerca, con un successo che valicherà i confini della sua terra e del nostro paese.

...“Rossello ha messo al mondo una quantità di creature di sua esclusiva invenzione le quali popolano i suoi quadri. Sono inquieti, allarmanti e allarmati senza però il crollo della totale disperazione. I personaggi di Rossello si sentono soli anche in mezzo alla folla, cercano di comunicare ma lastre di cristallo per lo più invisibili li separano gli uni dagli altri. Spazi psicologici, lui li chiama, zone di spazio-tempo.”

Nel mondo alienato di Mario Rossello,
da “Corriere d’informazione” del 23 giugno 1967,
Dino Buzzati

...“Nei quadri di Rossello sta come sospeso un dialogo che sottintende una vibrazione cifrata, come fu tra gli atomi dei filosofi greci. È un tentativo di fermare il tempo servendosi della sua componente osiamo dire algebrica, calcolo di meno e di più quantità che si cancellano e si creano... Così Mario Rossello sembra guardare dal di fuori... un luogo nel quale ci muoviamo senza accorgerci, che non è più il mondo presente ma uno spazio dove il simbolismo e l’informale sono diventati amori illeciti, peccati di estetismo e manierismo.”

Mario Rossello, catalogo della mostra,
Galleria Chironi 88, settembre 1967,
Salvatore Quasimodo

Hanno scritto sul lavoro di Mario Rossello

Luigi Albertini - Guido Ballo
Renato Barilli - Riccardo Barletta
Carmine Benincasa - Germano Beringheli
Carlo Bertelli - Liana Bortolon
Rossana Bossaglia - Gianfranco Bruno
Dino Buzzati - Maurizio Calvesi
Italo Calvino - Luciano Caprile
Luciano Caramel - Luigi Carluccio
Flavio Caroli - Giorgia Cassini
Carlo Castellaneta - Luigi Cavallo
Nino Cavassa - Osiris Chierico
Sergio Dangelo - Remi D Cnodder
Raffaele De Grada - Mario De Micheli
Giorgio Di Genova - Jean Dypréau
Enzo Fabiani - Carlo Franza
Melisa Garzonio - Gérard Gassiot Talabot
Armando Ginesi - Silvano Godani
Sebastiano Grasso - Flaminio Gualdoni
Giorgio Kaisserlian - Théodore Koenig
Gina Lagorio - Davide Lajolo
Alberto Martini - Giorgio Mascherpa
Jacques Meuris - Dario Micacchi
Milena Milani - Benedetto Mosca
Nicoletta Pallini - Franco Passoni
Mario Perazzi - Simona Poggi
Domenico Porzio - Ivo Prandin
Salvatore Quasimodo - Pierre Restany
Silvio Riolfo Marengo - Franco Russoli
Alberico Sala - Roberto Sanesi
Oscar Signorini - Pier Angelo Soldini
Franco Solmi - Erich Steingraber
Emilio Tadini - Franco Tiglio
Stelio Tomei - Tommaso Trini
Antonello Trombadori - Marco Valsecchi
Jean Pierre Van Thiegem - Miklos Varga
Giuseppe Venosta - Marisa Vescovo
Giancarlo Vigorelli - Lorenzo Vincenti