
MARIO: FRATELLO - UOMO - ARTISTA
Luigi Rossello
Desidero ricordarlo con alcuni “flash”
FRATELLO: Impossibile avere un alterco con Mario e non per merito mio, anzi. Scontrarsi con me non è così difficile. Lui chinava leggermente la testa a sinistra e sorrideva con aria distensiva e fraterna e tutto finiva li.
Io, appena sposato con Alessandra la compagna della mia vita, lavoravo in Inghilterra (maggio 1957) come ricercatore scientifico. Mio fratello venne a trovarci perché voleva rassicurarsi che tutto procedesse felicemente e di conseguenza rassicurare i genitori nostri e di Alessandra. In pochi giorni tutti i nostri amici inglesi divennero suoi amici.
In quella occasione riuscì anche a vendere un quadro (che aveva portato con se) ad un gallerista di Stoke-on-Trent, unico gallerista in una cittadina di circa 15.000 abitanti a nord di Londra. Questo era il Mario fratello.
UOMO: Una persona “pulita” - mai sentito denigrare qualcuno - sorridente, cordiale e sincero nei rapporti; dotato di forte senso dell’umorismo, amatissimo dalle figlie e dalla moglie Giuliana, sentimento che lui contraccambiava con pari calore. Così era Mario uomo.
ARTISTA: Aveva 17 anni (eravamo nel 1944) quando mi chiese di accompagnarlo da papà perché desiderava spiegargli che voleva fare il pittore. Mio padre rimase sconcertato, mia madre chiuse l’incontro dicendo: “Se Mario vuole fare il pittore farà il pittore; l’importante è che lo faccia bene”. E così fu.